1 Ancora infrabike, coi soliti volontari ormai fissi, per una variante ad una meta nota. Partiamo da Darouineus (Giaglione)
2 Saliamo agevolmente verso il forte Santa Chiara, con l'idea di evitare la statale fino a Bar Cenisio
3 Giornata splendida con temperatura adatta allo sforzo (almeno per il momento)
4 Dal forte imbocchiamo il sentiero dei Monaci, suggerito dagli amici di mtbtrail.it
5 Si presenta subito bene, con larga mulattiera inerbita in discesa.
6 Poi finisce il divertimento, e si attacca un lungo sentiero da farsi in prevalenza a piedi
7 Qualche passasggio disagevole
8 Sedere sulla sella per brevi e insigificanti tratti.
9 Passiamo il condottone idrico visibilissimo da tutta la bassa valle.
10 Ancora qualche tratto ostico. Ma ne varrà la pena?
11 A metà del sentiero (grangia Ladre) siamo finalmente su sterrata pedalabile che ci conduce agevolmente fino a Bar Cenisio
12 Eccoci finalmente, ci abbiamo messo più di un ora per questo tratto senza guadagnare un metro di dislivello. Se invece andate forte come gli amici di mtbtrail.it ci metterete 15 minuti!
13 Solita salita, e pausa alla diga Arpon
14 Si continua a salire sulla caratteristica carrareccia ciotolata
15 Raggiungiamo e superiamo il livello del lago del Moncenisio pedalando sulla bellissima strada del Pattacreuse
16 Deviamo quindi in discesa
17 Per raggiungere e proseguire sulla strada del Piccolo Moncenisio.
18 Marmotte indifferenti al nostro passaggio, neppure un gridolino.
19 La singolare veduta del rio Savalin completamente secco
20 Nel frattempo la quota ci sta regalando una temperatura invernale poco sopra lo zero, ed una brezza che impone di pedalare per scaldarsi
21 Dopo una breve sosta al colle riprendiamo la salita, perchè fermi non si può stare pena l'ipotermia!
22 Attacchiamo il vallon de Savine
23 Bizzarramente, nel vallone non c'è vento e si può pedalare godendo di un tiepido sole
24 I segnali invernali però sono ben evidenti
25 Raggiungiamo il lac de Savine in piena ombra, la giornata volge al termine e siamo ancora qui!
26 Ultime faticose pedalate
27 Ed eccoci a meta, il col Clapier, che però già conoscevamo bene
28 Una pausa di pochi secondi e siamo in discesa, sperando di farla quanto più possibile in sella.
29 Il sentiero si presenta piuttosto facile, con tornanti poco ripidi e fondo terroso cosparso di pietre fisse
30 Scendendo, si affrontano i passaggi più suggestivi, sorretti da alti muri a secco su sede ridotta e fondo di ciotolato aguzzo mobile
31 La pendenza costantemente modesta consente di procedere senza problemi: è quello che speravamo!
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34 Il dislivello da perdere è notevole, e il sentiero sembra non finire mai!
35 Pochi passaggio da fare a piedi causa frana della sede.
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37 Discesa entusiasmante e molto varia!
38 Il sentiero termina infine sulla strada; noi deviamo per il canale Maria Bona, che oggi a quest'ora dovrebbe essere deserto!
39 Altra pedalata suggestiva, a ridosso della parete utilizzata dagli arrampicatori. Il sentiero ci scodella quasi nel baule dell'auto, chiudendo un bellissimo giro, lungo e impegnativo, ma di gran soddisfazione!