2009
 
 
29 agosto: Fenils - forte Chaberton
 
 

Da tempo aleggiava la proposta che tutti temevano ma da cui tutti erano segretamente e morbosamente attratti: la gita-massacro, la via crucis per eccellenza, lo spauracchio di ogni biker, il simbolo dell'Iron Bike, ma anche di tutte le storie legate alle fortificazioni militari del confine nord ovest. In una parola, lo Chaberton. E' li che ci aspetta, dopo aver attratto ben 13 volontari in questo che si rivelerà forse il miglior sabato, meterologicamente parlando, di tutto l'anno. Il sabato perfetto, per salire allo Chaberton.

La prima parte della salita è ottima, su buon fondo con pendenza contenuta.

La strada franata è stata ricostruita perfettamente.

Al bivio per l'osservatorio il percorso è già cambiato, la pendenza è aumentata drammaticamente è il fondo peggiorato.

Si pedala, ma con molta fatica.


All'altezza della roccia tagliata la pendenza diminuisce ma il fondo peggiora ancora. Qualcuno inizia a mettere il piede a terra.

Si attraversa Pian dei Morti pedalabile solo per pochi, a costo di immani fatiche. Quando iniziano i tornanti che salgono al colle dello Chaberton, tocca spingere a tutti.

Poco prima di arrivare al colle si può risalire in bici.

Dal colle è quasi totalmente pedalabile, e si intravede il miraggio della vetta.


Gli ultimi tornanti, in apnea e con il cuore che risuona nella valle.

Incredibile, dopo "solo" 6 ore di salita siamo arrivati in vetta tutti e 13!

Svacco, esplorazione, foto a raffica, approfittiamo della giornata irripetibile.

Enrico decide di cambiare le pastiglie nel momento stesso in cui ci si avvia in discesa.

La vendetta del biker: il sentiero dell'agonia in salita diventa un memorabile spasso in discesa.





Nessuno si fa tentare dalla discesa su Claviere, difficile e con rientro su statale. Ripercorriamo quindi fedelmente la strada dell'andata.






Sulla via della discesa, alla ricerca di un posto di ristoro, tre paraculi tre circuiscono un local e brindano in anteprima.

Ci fermiamo alla Duja d'Or di Fenils, per una birraccia che al momento pare avere un sapore sublime. L'esaltante impresa è compiuta, e come di consueto per questa gita, tutti si ripromettono di non ripeterla. Vedremo!